El Hierro, la quintessenza della transizione energetica

Se c’è un luogo in cui la decarbonizzazione energetica è più necessaria, è certamente un’isola. È il caso di El Hierro, l’isola più meridionale delle Canarie, dove Endesa realizzerà il più puro progetto di transizione energetica. Infatti, non si limiterà più a rendere l’isola rinnovabile al 100% nella sua fornitura di energia elettrica, ma andrà oltre, verso un’isola a zero emissioni.

Endesa e il Cabildo de El Hierro hanno annunciato l’avvio di un nuovo impianto solare fotovoltaico che andrà ad aggiungersi al sistema energetico di Gorona del Viento per garantire l’autosufficienza energetica dell’isola con fonti rinnovabili. I nuovi impianti consentiranno di aggiungere l’energia solare al mix di energie rinnovabili dell’isola, già dotata di energia eolica e idroelettrica (hydrowind).

Primo impianto agrovoltaico


Se questo nuovo progetto verrà realizzato con successo, ancora nella sua fase iniziale, l’energia solare andrebbe ad aggiungersi alla combinazione di energia eolica e idraulica già in funzione presso la centrale idroeolica di El Hierro, che potrebbe garantire, in una prima fase di implementazione, 5 MW nell’impianto fotovoltaico, oltre ad ulteriori 5 MW dal gruppo batterie.

El Hierro passerebbe quindi dal 50 per cento di energia pulita all’80 per cento, diventando un punto di riferimento mondiale per le energie rinnovabili e l’autosufficienza.

Inoltre, questo nuovo progetto potrebbe diventare il primo impianto agrovoltaico delle Isole Canarie, simile ad altri già installati da Endesa in alcune località della Penisola, come l’impianto solare di Carmona a Siviglia. Si stima che l’avvio della prima fase comporterebbe un investimento tra i 10 ei 15 milioni di euro. Secondo le previsioni, tra due anni l’impianto fotovoltaico di Gorona del Viento potrebbe essere una realtà.

Più fotovoltaico, batterie e idrogeno


I pannelli solari da 5 megawatt e una batteria di accumulo di altri 5 megawatt sarebbero ubicati nel comune di Frontera, permettendo una decarbonizzazione dell’80 per cento dell’energia elettrica.

Avrebbe 12.000 pannelli solari suddivisi in 10 moduli indipendenti, ciascuno dotato di centrale di trasformazione, batterie e aree comuni per i servizi ausiliari. Il nuovo impianto convivrebbe con le tradizionali attività agricole e zootecniche della zona.

In una seconda fase è previsto l’incremento di tale impianto con ulteriori 7 MW e del sistema di accumulo con una seconda batteria da 5 MW, ottenendo una decarbonizzazione del 100%.

Mentre, in una terza fase, si intende assorbire l’aumento della domanda che l’utilizzo di veicoli elettrici comporterà al fine di ridurre il consumo di combustibili fossili nell’autotrasporto, incorporando la produzione e lo stoccaggio di idrogeno per la generazione di energia elettrica e aggiungendo al precedente 100% un plus di un ulteriore 30% in termini di fabbisogno di energia elettrica attuale.

Le fasi uno e due includeranno un elettrolizzatore da 2 MW, un sistema di stoccaggio dell’idrogeno da 800 metri cubi e una cella a combustibile PEM da 6 MW. In totale, l’isola disporrà di tre tecnologie di generazione rinnovabile (eolico, idraulico e fotovoltaico), tre sistemi di accumulo di energia (pompaggio, batterie e celle a combustibile) più la produzione di idrogeno tramite elettrolizzatori.

Con tutto questo, El Hierro si sta dirigendo verso un’isola a zero emissioni.

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