Si prevede che le aggiunte annuali di capacità eolica netta raggiungeranno i 65 GW nel 2020, l’8% in più rispetto al 2019. Le misure Covid-19 hanno portato a un rallentamento dell’attività di costruzione onshore (a terra) a causa di interruzioni della catena di approvvigionamento e delle sfide logistiche in molti paesi. Il settore eolico offshore non risente pesantemente dei ritardi causati dalla crisi del Covid-19 a causa dei lunghi tempi di esecuzione del progetto. Per il 2021, le previsioni ipotizzano un’ulteriore accelerazione delle aggiunte eoliche a 68 GW (7,3 GW offshore), trainate da progetti onshore ritardati. Questi progetti diventeranno operativi grazie alla flessibilità per le scadenze di paesi chiave in Europa e negli Stati Uniti. Il futuro dell’energia eolica sembra, dunque, roseo ma scendiamo più nel dettaglio.
Sfruttare gli incentivi fino al 2022
Nel 2022, le installazioni annuali globali tornano al livello del 2019 a causa dell’eliminazione graduale degli incentivi nei principali mercati della Cina e degli Stati Uniti. Queste, però, saranno in parte compensate da una più rapida espansione in Europa. La quota di capacità offshore nelle aggiunte eoliche totali raggiunge quasi il 15% nel 2022, il 50% in più rispetto al 2019. Questo grazie all’accelerazione nei principali mercati europei e alla grande capacità che diventa operativa nei mercati nascenti come Francia, Corea e Vietnam mentre il mercato cinese rallenta. Si prevede che gli Stati Uniti entreranno a far parte dei ranghi dei più grandi mercati offshore dopo il 2022.
Cina protagonista dell’eolico onshore
Le aggiunte globali annuali di eolico nel 2023-25 potrebbero variare da 65 GW nel caso principale e 100 GW nel caso di una crescita più accelerata. Si prevede che la quota dell’eolico offshore sul totale delle aggiunte eoliche aumenterà ulteriormente entro il 2025, raggiungendo il 20% man mano che lo sviluppo in nuovi mercati acquista slancio.
Si prevede che l’aggiunta di capacità eolica onshore raggiungerà i 60 GW nel 2020, l’11% in più rispetto al 2019. La Cina è la principale protagonista, rappresentando quasi la metà della crescita della capacità eolica onshore globale quest’anno (la più alta dal 2015). Questo perché gli sviluppatori si stanno affrettando a completare i progetti prima dell’eliminazione graduale delle sovvenzioni.
Leggera frenata dell’eolico onshore nel 2022
Si prevede che gli aumenti di capacità eolica onshore accelereranno ulteriormente nel 2021 grazie alla messa in servizio di progetti ritardati in Europa (principalmente in Francia, Germania, Svezia e Paesi Bassi) e alla crescita più rapida in India e America Latina. Per le aggiunte al 2022, la previsione ipotizza un rallentamento della distribuzione globale. Ciò principalmente a causa di minori aggiunte in Cina e negli Stati Uniti provenienti da modifiche pianificate nelle politiche di supporto. Tali diminuzioni saranno solo in parte compensate dalla crescente espansione in Europa. Anche il ritardo delle aste in Brasile, Cile e Argentina quest’anno, a causa della domanda inferiore alle attese e delle incertezze macroeconomiche, avrà un impatto negativo sulle aggiunte del 2022.
L’eolico offshore oltre il 2021
Secondo i dati dell’IEA, si prevede che l’aumento della capacità eolica offshore raggiungerà i 5,3 GW nel 2020, il 13% in meno rispetto alla crescita del 2019. Per la prima volta, la Cina rappresenta oltre la metà dell’espansione eolica offshore globale, mentre i paesi europei forniscono il resto. Le aggiunte dovrebbero raggiungere un record di 7,3 GW nel 2021, guidate dalla Cina. Nel frattempo, il primo progetto eolico offshore commerciale su larga scala diventa operativo a Taipei. Nel 2022, nonostante il rallentamento in Cina, la capacità offshore dovrebbe aumentare ulteriormente grazie a un maggiore dispiegamento nel Regno Unito, in Francia e in altri mercati asiatici. Con una vasta gamma di progetti supportati dalle aste, si prevede che gli Stati Uniti diventeranno uno dei più grandi mercati offshore nel 2024.
I motori dello sviluppo futuro eolico
Le politiche di supporto e la continua riduzione dei costi dovrebbero essere i principali motori dello sviluppo eolico nei prossimi cinque anni. A livello globale, il 40% di tutta la capacità eolica prevista per essere attiva durante il 2020-25 è supportata da tariffe stabilite dall’amministrazione. Segue il 35% supportata da un programma di aste.
Fonte (Global Energy Review 2020-IEA)